I RINNOVI, I PIANI DI MERCATO E UN RETROSCENA SU LEAO: INTER, PARLA AUSILIO

L'Inter si avvicina al prossimo mercato da campione d'Italia, con la volontà di ripetersi e se possibile di andare più avanti anche nelle altre competizioni che la vedranno protagonista. Piero Ausilio, direttore sportivo nerazzurro, ha parlato ai microfoni del giornalista Fabrizio Biasin - di Libero - soffermandosi proprio sulle strategie interiste sul mercato e svelando anche aspetti relativi al passato. Questo quanto riportato da PassioneInter:

Le tante voci: "Prima ero arrabbiato ora rido. Penso che non sia corretto per chi lavora. Essere messi in discussione tutti i giorni non fa piacere. Lo dico per una questione di tutela dei calciatori principalmente. Ora sorrido perché tanto so che troverò qualcosa sui giornali. Quasi sempre sono cose buttate un po’ lì”.

Mercato finito prima di iniziare? "Lì per lì fu una risposta di petto, ma era logica. L’anno scorso sapevamo che sarebbe stata lunga e che avremmo dovuto spostare 10-12 giocatori. Ora, noi già da febbraio ci muoviamo con gli scout e ci siamo resi conto che i giocatori da cambiare sono pochi. Oggi se iniziasse la stagione tra una settimana la rosa sarebbe competitiva e forte”.

Allargare la rosa: "Va analizzata in modo più profondo. Uno dei segreti della squadra è stato avere una rosa giusta. Questo vuol dire dare a tutti la possibilità di essere coinvolti e di allenarsi sapendo di poter essere usati dall’allenatore. E questo fa lavorare serenamente l’allenatore. Avere 4-5 giocatori in più ad allenarsi non è positivo ed è antipatica da proporre a un calciatore affermato e di esperienza e con anni di carriera alle spalle. Preferisco avere il numero giusto e attingere dai ragazzi della Primavera”.

Colpi in attacco:Non so se avremo cinque attaccanti. Entreremo nel merito di queste cose con l’allenatore a fine stagione. Quest’anno abbiamo lavorato bene con quattro attaccanti e non vedo perché si debba cambiare. Poi se c’è un quinto tra i giovani lo valuteremo. Poi abbiamo anche risorse nella rosa che possono giocare da attaccanti. Mkhitaryan è uno di questi e all’occorrenza può fare anche l’attaccante. E poi non è detto che Inzaghi non possa pensare qualcosa di diverso

Gudmundsson: "Gudmundsson di sicuro è un giocatore di qualità che piace all’Inter e ad altre squadre. In questo momento lì siamo a posto così. Abbiamo ancora Arnautovic e dobbiamo fare delle valutazioni anche su Sanchez. Abbiamo anche giocatori in prestito. Dobbiamo valutare con calma e sereni queste cose qua”.

Il futuro di Carboni: “Carboni può tranquillamente stare con l’Inter da quinto, quarto o terzo. Quello che va valutato è se giusto tenerlo qui con il rischio di avere poco spazio o se farlo continuare a crescere fuori. Lo valuteremo insieme al Monza e al ragazzo stesso. Siamo felici di tutti i ragazzi che abbiamo in giro a crescere”.

Che mercato sarà: “Ti confermo che sarà un mercato come quello di questi anni. I soldi non si rifiutano mai, ma non siamo spaventati. Sappiamo che mercato faremo e anche diverso perché dovremo solo ritoccare. Non ci sono necessità di cessione. Si vive di opportunità nel comprare e vendere. L’anno scorso Brozovic e Onana sono andati via perché c’erano situazioni favorevoli, ma avremmo potuto anche tenerli”.

La telefonata con Lukaku: "Non mi va di tornarci. C’è stata ed è stata veloce. Quando ho capito quello che sta succedendo il rapporto è finito anche in modo più gentile di come è stato descritto. Siamo felici della strada presa. L’unica cosa che ha modificato quella situazione è stata la scelta su Dzeko. Noi avevamo deciso di non andare avanti con entrambi perché si toglievano minutaggio. Se non avessi avuto quel problema, avremmo allungato di un anno il contratto di Dzeko e Thuram sarebbe arrivato lo stesso”.

Arnautovic: “Arnautovic è stato condizionato solo da qualche problema fisico. Al di là di tante cose che leggo e sento, noi siamo contenti di Arnautovic. Ha fatto quello che doveva fare, ha dato un contributo sul campo, perché come Sanchez ha avuto anche poco spazio in campo. Siamo contenti di avere due attaccanti di super livello e il primo a riconoscerlo è stato Arnautovic. Chiaro che ci si aspetti qualcosa in più di Arnautovic, ma siamo soddisfatti per il lavoro fatto anche nello spogliatoio”.

Il rinnovo di Lautaro: "Situazione normale per tutte le società quando si parla di un giocatore importantissimo. Sposta a livello economico. Serve tempo. Però ci sono le due cose più importanti: la volontà del club e del calciatore. Lo ha detto in tutti i modi lui e anche l’agente. Bisogna trovare l’equilibrio che mette d’accordo entrambe le parte e oggi lo stiamo cercando. Il contratto scade nel 2026 e non c’è fretta”.

Rinnovo di Barella e di Inzaghi: “Per Barella è una cosa già avviata e che forse nei tempi può arrivare prima di quello di Lautaro. Il prolungamento di Inzaghi è una formalità. Non ne abbiamo parlato perché è talmente scontato che la risolveremo a un tavolo in 5 minuti".

Retroscena su Leao: “Leao è stato vicino all’Inter, ma non dico cosa è successo. Ebbi un incontro con il Lille e trovammo le condizioni, ma non siamo andati troppo avanti”.

La difesa: “Nell’immediato non pensiamo di prendere qualcuno in quel reparto. Nessuno ci ha chiesto di andare via. E in difesa siamo a posto così. Buongiorno mi piace e anche tanto, come Bremer, però mica li puoi prendere tutti."

L'articolo originale è stato pubblicato da 90min.com/it come I rinnovi, i piani di mercato e un retroscena su Leao: Inter, parla Ausilio.

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