MotoGP – Jorge Lorenzo ha parlato nel podcast “TheWildProject” ed ha toccato svariati argomenti, tra cui la sicurezza nelle corse e la scomparsa di Marco Simoncelli.
Il “SIC” è scomparso il 23 ottobre 2011 durante il Gran Premio della Malesia corso a Sepang. Un vuoto incolmabile quello del #58, che a distanza di 13 anni vive ancora nel cuore di moltissimi appassionati.
“Alla fine, la vita dipende dai giorni. Ci sono molte volte in cui sei stato sul punto di perderla e non è successo. O al contrario, sei sfortunato. La sfortuna e il caso esistono nella vita, ma non dovresti pensarci o dipendere da loro. Devi pensare di avere tutto sotto controllo, e più lo controlli, meglio è – ha detto il cinque volte iridato così come riportato da Motosan.es – Avevo rispetto, ma non sai davvero che stai per morire. Per questo quando Simoncelli è morto, mi sono messo a piangere, perché non capivo niente. Una gara prima che mi stessi riprendendo dalla mezza falange che ho perso nel GP d’Australia quando la moto mi è caduta addosso, ero in convalescenza a Barcellona, con mia madre, e davanti alla tv ho visto Simoncelli morire. Ricordo di aver pianto, di aver chiamato Carlos Checa, che all’epoca eravamo molto amici, e di averne parlato, anche lui sotto shock.”
“Una volta in Australia, a Philip Island, che è uno dei circuiti più veloci e pericolosi del campionato, la mia moto si è rotta e i meccanici hanno avuto 4 o 5 ore per ripararla. Ma siccome non avevo niente da fare, ho mangiato un po’ di pasta e sono andato al muro dell’ultima curva, per vedere passare Pedrosa, Rossi, Stoner… Era molto vicino al muro, le moto passavano a circa 10 metri di distanza. Ho visto Pedrosa e Rossi e mi sono detto: ‘Vado così, così? Ho pensato: ‘Se qualcosa va storto e si perde il controllo e cadiamo… kaput.’ Quel momento è stato come un secchio d’acqua fredda che ti viene versato addosso. Pensi a vincere e ad andare il più veloce possibile alla curva successiva. Poi sei così protetto – con il casco, con la tuta, con i guanti e con gli stivali – che hai una sensazione di calore che ti vede capace di tutto quando sei in moto e non sei consapevole del rischio. Solo quando ti succede qualcosa di forte, come in questo caso il dito o le due vertebre schiacciate, e dici ‘oh, ecco da un momento all’altro posso morire'”.
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