ATLETICA LEGGERA, ALI è IL QUARTO ITALIANO PIù VELOCE DI SEMPRE SUI 100 METRI

Milano, 3 maggio 2024 – È uno sprint da applausi per Chituru Ali al meeting di Dubai. L’azzurro festeggia la vittoria negli Emirati Arabi Uniti e anche il record personale sui 100 metri in 10.06 (+1.2) migliorando di sei centesimi il suo 10.12 di due anni fa. Un crono di valore internazionale per il velocista delle Fiamme Gialle, finalista mondiale dei 60 indoor in questa stagione, che diventa il quarto italiano di sempre sulla distanza alle spalle soltanto del primatista europeo Marcell Jacobs (9.80 per il trionfo olimpico di Tokyo), di Filippo Tortu (9.99) e di Pietro Mennea (10.01), a pari merito con Simone Collio, e firma il miglior tempo europeo dell’anno. Due settimane dopo il 10.01 ottenuto a Nairobi ma con troppa brezza a favore (+2.2) stavolta il vento è regolare e quindi esulta il 25enne comasco, gigante di quasi due metri di statura, allenato a Castelporziano dall’ex quattrocentista azzurro Claudio Licciardello. Con questa prestazione ora può guardare con fiducia ai prossimi Europei di Roma (7-12 giugno allo stadio Olimpico) a due anni dalla finale continentale raggiunta a Monaco di Baviera. E prosegue la sua rincorsa verso i Giochi realizzando il quarto risultato utile (due nei 60 e due nei 100) sui cinque necessari per concorrere alla Road to Paris: confermandosi su questi livelli anche nella prossima uscita nei 100 metri può giocarsi ottime chance di entrare tra i 56 qualificati per Parigi via ranking. Terzo posto a Dubai per Yupun Abeykoon (Nissolino Sport), sprinter dello Sri Lanka, con 10.18.

Ecco le World Relays di Nassau

A proposito di sprinter. Marcell Jacobs si appresta ad affrontare la prima giornata delle World Relays di Nassau (Bahamas), che mette in palio i primi otto posti per le Olimpiadi, in ognuna delle cinque staffette (4x100 uomini e donne, 4x400 uomini, donne, mista). Il campione olimpico dei 100 e della 4x100 si racconta con serenità e determinazione: “Siamo i campioni olimpici, siamo molto concentrati su questa gara e vogliamo qualificarci per Parigi. Ho avuto tanti infortuni negli ultimi anni e ho deciso di cambiare tutto. È l’anno olimpico e sto provando a fare di tutto per tornare più forte di prima”. Prima ci scherza su (“Non posso rivelare troppi dettagli del mio allenamento…”) ma poi non evita le domande dalla platea sulla nuova esperienza a Jacksonville con coach Rana Reider: “Ho imparato che negli Usa si lavora tanto, soprattutto sulla potenza. Non ci sono giorni liberi prima delle gare: allenamento, allenamento, allenamento e poi si va in pista. Ora mi piace molto ma il primo mese è stato complicato. In Italia facevo un’ora, un’ora e mezza di riscaldamento, adesso in mezz’ora devi essere pronto. In generale la mia vita in Florida è molto tranquilla: casa e campo, niente di più. Sono molto contento. Ho gareggiato nello scorso weekend e ora sono qui con la mia squadra per dare tutto”.

“Parigi dopo i due ori di Tokyo? Non sento pressione – chiarisce l’azzurro delle Fiamme Oro – soltanto motivazioni per vincere ancora, anche se so che non sarà facile… ora Noah ‘is the man!’”, dice strizzando l’occhio a Lyles, tra i protagonisti della conferenza stampa insieme all’olandese Lieke Klaver, alla britannica Imani Lansiquot e al francese Téo Andant, sotto il sole di Nassau. “Che posto incredibile le Bahamas! Ci tornerò al 100% per le vacanze con mia moglie e i miei figli...”. Con il doppio trionfo olimpico in Giappone, Jacobs è entrato tra i miti dello sprint mondiale: “È stato molto divertente essere tra i protagonisti della serie Netflix sulla velocità. È una grande opportunità per me e per il nostro sport, per far capire che abbiamo una vita oltre la pista, ed è importante che le persone capiscano come lavoriamo. Non vedo l’ora che escano i primi episodi”. I prossimi ‘episodi’ in pista, intanto, sono confermati: “La prima gara al rientro in Italia il 18 maggio a Roma, poi il 28 maggio a Ostrava e a seguire una tappa di Diamond League tra Oslo e Stoccolma. Per essere pronto agli Europei di Roma!”. Intanto c’è Nassau. C’è la staffetta. C’è la prima occasione di volare a Parigi (l’eventuale seconda chance, domenica nel turno di ripescaggio che assegna altri 6 posti) e non bisogna farsela scappare.

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