BALLARDINI E GOTTI, AL MILAN FU STAFFETTA. ORA è SFIDA TRA ’SALVATORI DELLA PATRIA’

Sei punti in sei partite uno, sette in quattro l’altro: sia Davide Ballardini che Luca Gotti, da quando sono entrati in carica rispettivamente sulle panchine di Sassuolo e Lecce, hanno aumentato l’andatura delle due squadre. Era di circa 0.77 punti a partita la media di Dionisi ed è 1 quella del tecnico romagnolo dei neroverdi, era 0.89 quella di D’Aversa ed è 1.75 quella dell’allenatore veneto dei giallorossi. Alta, altissima quest’ultima, al punto che il Lecce ora può dirsi davvero a pochissimi passi dalla salvezza, mentre per il Sassuolo il discorso è un po’ diverso e, piaccia o meno, buona parte delle chance di mantenere la categoria passeranno proprio dalla sfida di domenica pomeriggio a Reggio Emilia. Sia Ballardini che Gotti, intesi non soltanto come singoli ma nella pluralità dei rispettivi gruppi di lavoro, stanno intento facendo quanto richiesto: migliorare i risultati, anche se per valutare l’effettivo raggiungimento dell’obiettivo finale manca ancora qualche settimana. Detto questo, si tratta di cambi di panchina che hanno funzionato, a prescindere dalle modalità del tutto diverse che li hanno generati. I due tecnici, apparentemente molto diversi tra loro, mostrano nel loro percorso diverse affinità.

Classe 1964 Ballardini e di tre anni più giovane Gotti, fanno sostanzialmente parte della stessa generazione ed entrambi hanno ottenuto successo da allenatori e non da calciatori: la carriera del primo – promettente centrocampista che, in mediana accanto a Zoratto, vinse uno scudetto Primavera con Sacchi allenatore al Cesena – sostanzialmente si interruppe per un infortunio alla soglia del professionismo, quella del secondo ha avuto giusto una manciata di presenze in C2 quale apice. Partiti entrambi, come tecnici, dai settori giovanili, un’estate si diedero il cambio. Più o meno. Accadde nel 1999, a Milanello. Allora Luca Gotti aveva appena chiuso l’annata da allenatore dei Giovanissimi rossoneri, quando lasciò per uscire dai vivai e cominciare dai dilettanti. Proprio quell’estate al Milan arrivò Ballardini, reduce dalle esperienze nei settori giovanili di Bologna, Cesena e Ravenna. Tutti e due lavorarono insomma con Franco Baresi, che ai tempi era nei quadri del vivaio del Milan, e il tecnico romagnolo vi rimase tre anni, salutando poi nel 2002 per seguire Sacchi, nel frattempo entrato nella dirigenza del Parma.

A fronte di quell’effimero contatto, ci sono carriere poi sviluppatesi diversamente e a debita distanza, al punto che tra i due esiste un solo precedente, che risale al marzo 2021, Serie A: il Genoa di Ballardini contro l’Udinese di Gotti, la partita finì 1-1 (vantaggio ligure di Pandev, pareggio friulano di De Paul dagli undici metri) e si salvarono senza problemi sia rossoblù che bianconeri.

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