Si alza il livello degli avversari, ma di vere parate ancora non c'è bisogno.
Tiene botta anche nel primo scontro diretto in A della sua carriera, non trema mai.
Sta onorando la fascia di capitano giocando con lo stesso cuore di sempre e pure con un pizzico di testa in più. Fisicamente dominante, ma non è solo questo.
Prende le misure a Dovbyk e non gli permette mai di entrare in partita.
Si trova ad affrontare Soulé, non va mai in difficoltà. Esce perché Thiago Motta cambia pelle alla Juve (dal 1' st Koopmeiners 6: eccolo, l'uomo più atteso e più inseguito dell'estate bianconera, ma quasi tre settimane senza allenamenti veri si sono fatte sentire).
Pronti, via e arriva un cartellino giallo per un brutto fallo. Ma il peso dell'ammonizione non lo condiziona (dal 22' st Douglas Luiz 6: terzo spezzone in tre partite, insieme a Koopmeiners è stato l'investimento principale dell'estate ma deve ancora lanciare il primo vero segnale).
Sta bene, si vede, anche se gli errori sono in aumento rispetto alle prime due giornate di campionato (dal 22' st McKennie 6: debutto stagionale per l'unico ripescato tra i giocatori inizialmente fuori progetto, un anno fa andò bene).
Uomo ovunque, paga in lucidità al momento dell'ultimo passaggio, meglio da terzino questa volta.
I compagni lo cercano, lui vuole stare al centro di tutto. Prova ad accendersi ma non ci riesce in maniera decisiva.
Passo indietro rispetto alle scintillanti prestazioni con Como e Verona (dal 1' st Conceicao 6,5: piccolo ma tosto, sa come si tratta il pallone e sa anche cosa serve per andarselo a riprendere).
Fa a sportellate con Ndicka, fatica a trovare lo spiraglio giusto per tutto il primo tempo e quando ci riesce ci pensa Svilar a negargli il gol. A inizio ripresa è solo colpa sua se sciupa la perfetta sponda del neo entrato Koopmeiners (dal 38' st Nico Gonzalez SV).
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