GP AZERBAIJAN 2024: FERRARI, CHE SPRECO!

Ritenersi soddisfatti dopo il Gran Premio d’Azerbaijan sarebbe un atteggiamento da provinciali. La Ferrari deve essere ambiziosa e, dopo l’evento di Baku, può decisamente esserlo. Per lunghi tratti della gara, la SF-24 di Charles Leclerc ha mostrato un ritmo superiore alla McLaren MCL38, che alla fine ha vinto la gara con Oscar Piastri.

Quando l’australiano si è fermato ai box per la sua unica sosta, durante la quale ha montato gomme hard essendo partito con pneumatici medi C4, il distacco nei confronti dalla monoposto rossa era di circa sei secondi. La Ferrari non ha gestito bene questa fase strategica, rimanendo in pista troppo a lungo e vedendo assottigliarsi un gap importante che sembrava sufficiente per portare a casa la seconda vittoria consecutiva dopo quella di Monza.

È stata una leggerezza degli “uomini in rosso”, che forse si sono sentiti imbattibili senza considerare il ritorno della MCL38, che con il compound hard è entrata immediatamente nella finestra corretta di utilizzo, cosa che non è riuscita alla n°16 di Leclerc.

Tuttavia, nel computo totale bisogna realisticamente attribuire qualche colpa anche al pilota monegasco. Così come abbiamo lodato Charles per la vittoria ottenuta nel Gran Premio di Monza con una vera e propria masterclass nella gestione delle gomme, bisogna dire che in occasione del sorpasso subito da Piastri è stato un po’ “leggerino”.

Leclerc è apparso sorpreso, poichè ha permesso alla McLaren di effettuare una staccata molto profonda senza abbozzare una minima difesa. Sarebbe bastato fare ciò che Piastri ha ripetuto almeno tre volte durante la gara: proteggere l’interno, garantendosi un vantaggio alla fine del rettilineo principale, dove c’è l’imbuto della curva 1.

Visto il passo che la Ferrari n°16 è stata in grado di esprimere dopo, era verosimile immaginare che, difendendosi in quella circostanza, sarebbe stato sufficiente per arrivare in fondo davanti a tutti, con la possibilità di amministrare le gomme in aria pulita.

L’improvviso crollo degli ultimi giri è stato causato dal fatto che la vettura ha seguito per troppi passaggi da vicino la monoposto papaya, il che ha determinato un innalzamento anomalo della temperatura delle gomme con conseguente e accentuato degrado termico.

Ferrari: bisogna essere perfetti per lottare per qualcosa di grosso

Questi dettagli dovevano essere gestiti meglio, perché si è persa una ghiotta occasione per recuperare punti preziosissimi sia nella classifica piloti, viste le continue difficoltà di Max Verstappen, sia in quella Costruttori. Al momento la Ferrari paga un deficit di 50 punti rispetto alla McLaren, mentre sono 31 le lunghezze di distanza da una Red Bull in caduta libera, il cui onore è stato quasi salvato da Sergio Perez, che nel finale si è toccato con Carlos Sainz.

Le responsabilità di questo incidente sono discusse in questi minuti in direzione gara, e va detto che forse una gestione più accorta da parte dello spagnolo avrebbe portato altri preziosissimi punti alla causa rossa.

In questa fase, e su piste amiche come lo è stata Baku, bisogna essere più attenti e capitalizzare un vantaggio prestazionale che oggi è apparso netto, al di là di certe ricostruzioni di comodo che vedono la McLaren come la vettura da battere tra i muretti azeri.

La settimana prossima il Circus sarà di scena a Singapore, un altro tracciato che potrebbe favorire la SF24. Con sette gare dalla fine e tre Sprint Race ancora da disputare, la Ferrari vede intatte le chance di accaparrarsi il mondiale costruttori, un’idea che fino a tre gare fa avrebbe fatto ridere anche il più ottimista dei tifosi.

Tuttavia, dato che la concorrenza è agguerrita e i distacchi sono limitatissimi, è necessario essere perfetti,; cosa che oggi non sono stati né il team (leggasi muretto box), né Carlos Sainz, né tantomeno Charles Leclerc, che poteva e doveva fare meglio in occasione del sorpasso subito dal “beffante” Piastri.

Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, McLaren F1

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