I CELLULARI STACCATI, LA FUGA, L'ANTIDOPING: IL GIALLO DEL RITIRO DI CAMILA GIORGI

Il ritiro dal tennis di Camila Giorgi sta diventando un vero e proprio giallo. La notizia rimbalzata nella giornata di ieri, ha stupito tutti gli appassionati non solo per la decisione in sé ma soprattutto per le sue modalità. Di fatto senza informare nessuno la 32enne di Macerata si è cancellata dal protocollo antidoping. Così chi ha avuto la curiosità di andare a spulciare il file dell’Itia, l'ente responsabile dell’integrità del tennis ha scoperto con grande sorpresa che la bella Camila non è più una tennista in attività dal 7 maggio, data d'inizio degli Internazionali d'Italia, a cui non era iscritta.

Sul suo account Instagram "Camila Giorgi official" si presenta ancora come "atleta e pro tennis player". Almeno per il momento non una conferenza stampa, e neanche una parola alla Federazione (con la quale la tennista aveva rotto nel 2016, negandosi per la Fed Cup, per poi ricucire il rapporto un paio d'anni dopo) colta di sorpresa per il silenzioso addio. L'ultima tracciata dalla ex tennista è una storia su Instagram di un giorno fa in abitino di pizzo scollato con roselline applicate. Per il resto silenzio assoluto.

Secondo il Corriere della Sera anche la Wta l'ha cercata per un commento, trovando telefoni staccati (il suo, quello del padre, quelli dei fratelli Leandro e Amadeus). Resta un messaggio vago e sibillino (Camila farà sapere qualcosa di sé non prima del Roland Garros, forse) ma anche l'indiscrezione che la vorrebbe trasferita precipitosamente all’estero per problemi in Italia. Di sicuro ad aver turbato l'ex tennista c’è il recente rinvio a giudizio da parte della Procura di Vicenza per la questione delle false certificazioni Covid, caso che ha vista coinvolta anche la cantante Madame."Le indagini sono su una dottoressa vicentina che per coprirsi le spalle ha fatto nomi di personaggi famosi: io mi sono vaccinata in diversi posti, sono tranquilla" aveva detto in una recente intervista sempre al Corriere.

Un talento sprecato o perlomeno non sfruttato al meglio quello di Camila. Con il suo tennis tutta potenza e poca tattica ha sprecato occasioni notevoli, battendo tenniste top come Sharapova, Azarenka, Swiatek e Sabalenka solo per citarne alcune, lasciando su di sé il rimpianto che avrebbe potuto fare molto di più. La scelta di affidarsi totalmente a papà Sergio, sposandone i metodi un po' fuori dai canoni, respingendo allenatori ben più qualificati, sponsor di nome e consigli, è passata dall'essere una comfort zone al suo più grande limite. Alle poche colleghe con cui parlava aveva rivelato l’intenzione di lasciare il tennis per un futuro nella moda (è già titolare del marchio "Giomila"), la svogliatezza degli ultimi mesi era evidente, di sicuro però nessuno si aspettava potesse finire tutto così. Con un silenzio assordante. Un addio che sembra più una liberazione.

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