JUVENTUS, YILDIZ è UN REBUS: DUE DATI CERTIFICANO IL PROBLEMA, IL RUOLO CHE ALLEGRI NON VOLEVA DARGLI

Il secondo pareggio consecutivo per 0-0 della Juventus, e in particolare il bruttissimo pari ottenuto in trasferta al Castellani contro l'Empoli hanno fatto riemergere fra i tifosi bianconeri vecchie preoccupazioni e soprattutto vecchi fantasmi che, con l'arrivo di Thiago Motta in panchina al posto del criticatissimo Massimiliano Allegri, sembravano un lontano ricordo soprattutto con lo scopiettante inizio di stagione messo in campo contro Como e Verona. Il mercato ha sicuramente cambiato gerarchie e lavoro all'interno del gruppo, facendo emergere delle difficoltà che sabato alle 18 sono diventate palesi. E sì, Dusan Vlahovic (LEGGI QUI) e la convivenza fra Douglias Luiz e Koopmeiners (LEGGI QUI) sono temi centrali ma c'è un altro giocatore che in queste due gare è apparso lontano parente di quello visto nelle prime due gare: Kenan Yildiz.

DEPOTENZIATO - A Empoli Yildiz doveva ricoprire un ruolo cruciale per lo scacchiere tattico di Thiago Motta, colui che doveva aprire gli spazi con le sue giocate e creare la superiorità numerica. Per farlo si doveva però spostare suelle fasce e i dati di fine partita evidenziano come, in realtà, le sue giocate abbiano in realtà complicato il gioco chiesto dall'allenatore. E Yildiz è arrivato addirittura a depotenziarsi pur di provare a rispettare le indicazioni.

TROPPO LARGO - Lo stesso Thiago Motta, a fine gara, ha confermato le difficoltà di Yildiz in questo ruolo: "Kenan, giocando da esterno e contro una squadra che gioca a 5 dietro, doveva aprire il campo e noi dovevamo trovarlo dalla sua parte. Molte volte è venuto verso la nostra parte, altre volte no. L’idea era quella di aprire una difesa a 5 che non è mai facile e l'abbiamo fatto solo a tratti".

L'EQUIVOCO DEL RUOLO... - Eppure per Yildiz il problema nasce proprio qui, da questo "nuovo ruolo" disegnato per lui dall'allenatore italo-brasiliano e volto a far convivere in un colpo solo tutti i suoi nuovi acquisti arrivati dopo la gara vinta contro il Verona. Per poter inserire in mezzo al campo Douglas Luiz, Thuram e il super-colpo Koopmeiners, infatti, Yildiz da fantasista, da 10 alle spalle delle punte che tanto bene aveva fatto contro Verona e Como, è stato dirottato nel ruolo di ala pura.

...CHE ALLEGRI NON VOLEVA DARGLI - Un ruolo che fatica da sempre a digerire e che, non a caso, riporta in auge il fantasma di Allegri. L'ex allenatore bianconero, infatti, non ha mai voluto "rischiare" un tridente Yildiz-Vlahovic-Chiesa e, soprattutto, non ha mai o quasi mai voluti rischiare il turco in un ruolo di esterno puro. Il motivo? Lo spiegò proprio nel prepartita di Juventus-Empoli (un caso?) paragonandolo all'assente di giornata Federico Chiesa: "Yildiz è un giocatore che ha fatto molto bene, strappa meno di Chiesa. Federico strappa, da solo ti porta il pallone dall'altra parte. Yildiz strappa meno e gioca più dentro al campo, si muove più fra le linee".

I DATI CERTIFICANO IL PROBLEMA - Citare Allegri nell'era Thiago Motta è inevitabilmente un rischio, eppure i dati di queste prime 4 giornate certificano che ci aveva visto lungo o meglio che l'Yildiz di oggi sia più un trequartista che svaria, un 10 che si allarga in fascia che non non un esterno puro. Oltre alle due heatmap che evidenziano le differenze di impiego, infatti, ci sono due statistiche chiave che certificano il problema. 100% di cross sbagliati (in stagione 2 su 14) e una sola occasione pericolosa creata per i compagni. C'è però di più perché Yildiz chiude con 1 solo tiro tentato (8 in stagione), con solo il 33% di contrasti vinti e poco più del 53% di duelli portati a termine. In sostanza, numeri che, per un esterno che deve fungere da chiavistello, sono troppo limitanti.

L'ASPETTATIVA SULLA 10 - Troppo poco per colui che, a inizio stagione, è stato incoronato con un ricco rinnovo e con la maglia numero 10 sulle spalle. "Quando si accende illumina il Castellani e il gioco dei bianconeri. Ma è ancora troppo intermittente per essere la stella polare della Juve" è la pagella che gli abbiamo dedicato post gara e che racchiude in poche parole tutto il paradosso che questo ragazzo oggi sta vivendo. Non possiamo dimenticarci, infatti, che Yildiz ha ancora soltanto 19 anni e che il futuro, inevitabilmente, sarà dalla sua parte con questo ruolo che potrà sicuramente interpretare al meglio. Eppure quella 10 e le aspettative che tutto il mondo Juve ha per lui, oggi rappresentano un peso. Il suo presente resta un rebus che solo Thiago Motta dovrà al più presto risolvere.

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