MILAN, IL MERCATO TI HA RESO PIù FORTE MA CON DUE GRANDI RIMPIANTI: ECCO COSA MANCA

Scorrono i titoli di coda sul calciomercato estivo che ha visto il Milan operare in profondità secondo la propria filosofia: nessuna spesa folle, ma acquisti mirati che alzano la competitività interna tra i giocatori, ma anche il valore complessivo della rosa.

STRATEGIA VINCENTE- Il Milan di RedBird segue una strategia ben chiara sul mercato che segue quanto fatto negli anni precedenti dal fondo Elliott: individua il profilo, fissa un limite di spesa, trova spesso anticipatamente l’intesa con il suo entourage e poi lavora ai fianchi del club venditore con una grande riserva di pazienza. Una strategia che ha pagato ampiamente per Pavlovic che porta caratteristiche nuove e migliora il reparto difensivo, ma anche con Emerson e in parte con Fofana.

BIG TRATTENUTI MA CON INCOGNITE - Nel giudizio complessivo dell’operato di Furlani, Ibrahimovic e Moncada incide anche l’essere riusciti a trattenere i big della rosa: Maignan, Theo Hernandez e Leao. In un’estate dove quotidianamente sono stati accostati a tutte le big europee. Il lavoro però resta a metà: nel caso dei due francesi servirà vincere la parità più importante sui rinnovi.

RIMPIANTO ZIRKZEE E CAPITOLO CESSIONI - Morata è il capitano della Spagna campione d’Europa e un giocatore con una grande e vincente esperienza nel campionato italiano. Per 13 milioni di euro (valore della clausola rescissoria pagata all’Atletico Madrid) resta un affare clamoroso. L’arrivo di Abraham in prossimità del gong finale completa il reparto con delle caratteristiche diverse che possono diventare anche complementari. Due innesti importanti che, però, non pareggiano la delusione per aver lavorato così a lungo per un talento Zirkzee per poi vederselo sfilate dalle mani proprio quando mancava poco alla chiusura. Joshua rappresenta il presente e il futuro, la classe di San Siro, un colpo con una visione. Ora rischia di rimanere un triste rimpianto. Apriamo il capitolo cessioni che ha fatto storcere il naso a gran parte della tifoseria: quella mancata di Bennacer poteva e doveva essere gestita meglio, in primis dal giocatore. Necessarie quelle di Pobega, Adli e Saelemaekers seppur in prestito, dolorosa quella di Simic. Nel complesso il Milan ha raggiunto quasi tutti gli obiettivi che si era prefissato, sia in entrata che in uscita, ma con la sensazione di avere allestito un reparto di centrocampo pieno di mezzali dove manca l’uomo d’ordine per una linea a due.

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