PERCHé ACERBI è STATO ASSOLTO? GAZZETTA SVELA: JUAN JESUS HA COMMESSO DUE INGENUITà GIURIDICHE DAVANTI ALLA PROCURA FEDERALE

Napoli - La Gazzetta dello Sport spiega i motivi dell'assoluzione di Francesco Acerbi dal punto di vista giuridico. A carico dell'interista - secondo la tesi del quotidiano - c'era la mancanza di indizi più che di prove. per questo motivo il giudice sportivo ha deciso per la piena assoluzione del calciatore: "

"Del resto è proprio la mancanza di indizi, più che di prove, ad aver determinato la piena assoluzione di Acerbi. È chiaro - si legge su Gazzetta - che se fosse stato trovato un audio o un video in grado di accertare l’insulto razzista del nerazzurro, si sarebbe immediatamente proceduto con le «almeno dieci giornate di squalifica» previste nell’articolo 28 del Codice di giustizia sportiva sul “comportamento discriminatorio”.

 

Perché Acerbi è stato assolto nel caso Juan Jesus

Secondo la Gazzetta dello Sport Juan Jesus avrebbe commesso un paio di ingenuità (in buona fede) al momento della deposizione davanti alla Procura Federale. per il quotidiano, la scelta del brasiliano di non farsi assistere da un legale è stato un errore. Acerbi, da parte sua, si è fatto assistere dal legale dell'Inter per cui è arrivato preparato al momento dell'audizione davanti alla Procura. 

Nel dettaglio, Gazzetta scrive sulla scelta di Juan Jesus di andare da solo davanti alla Procura senza avvocati e nemmeno indicare un testimone, magari un compagno di squadra, che potesse avvalorare la sua versione dei fatti. Una mancanza non di poco conto a quanto pare per i risvolti legali:

"L’interista si è collegato da Appiano Gentile con accanto l’a.d. Beppe Marotta e il legale del club Angelo Capellini. Con quest’ultimo Acerbi ha passato diverso tempo tra il suo rientro dal ritiro della Nazionale e l’audizione. Insomma, Acerbi era decisamente preparato

Juan Jesus molto meno. Il giocatore ha voluto compiere questo percorso da solo, appoggiandosi unicamente al suo agente Roberto Calenda, senza ritenere necessaria l’assistenza di un legale del Napoli. Probabilmente era talmente convinto della sua verità, talmente certo che non avrebbero fatto alcuna fatica a credergli, da affrontare l’audizione a cuor leggero. Un’ingenuità buona, che dal punto di vista umano non può che essere apprezzata, ma quando ci sono di mezzo codici e avvocati è meglio essere molto attenti. 

Di certo gli è stato chiesto se non ci fosse un compagno in grado di confermare la sua versione. Lui probabilmente non si era neanche impegnato più di tanto a cercarlo (un avvocato ci avrebbe senza dubbio lavorato) e ha candidamente detto di no. Una questione che deve aver sorpreso procuratore e Giudice".

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