“Alla fine mi sembrava giusto parlarvi guardandovi. Non sono pronto per competere e rischio di farmi male e stare di nuovo fermo, che è l’ultima cosa che voglio - ha sottolineato in conferenza stampa -. Ho messo da parte il cuore per fare quello che è giusto. Mi sembrava giusto dirlo così. Speriamo che il 2025 sia l’anno buono".
"Nella mia testa è difficile da dire, spero di tornare prima di Parigi o per Parigi - ha aggiunto il tennista romano -. Mi serve tornare con ritmo, con i passi che è giusto fare quando si sta fermi per un po' di tempo. Non sono lontanissimo, ma nemmeno pronto per domani".
"Per fortuna non è un infortunio, non è un trauma. E' la sensazione che potrebbe succedere qualcosa perché ho preso qualcosa che mi ha debilitato tanto. Con i medicinali che ho preso e quello che ho fatto per recuperare non mi sento pronto a giocare tre ore domani e altre tre dopo due giorni".
Questo torneo lo voglio giocare per essere competitivo e sentirmi bene, se non posso non è giusto che giochi, per la mia storia e per quello che sto provando a combattere. Tra poco rientrerò in campo, c'è solo tantissima tristezza perché questo è il torneo che mi ha fatto scegliere questo mestiere e negli ultimi tre anni qualcuno me l'ha portato via" ha concluso Berrettini.
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