JUVENTUS, ALLEGRI GUARDA AL FUTURO: “PROSSIMA STAGIONE BELLISSIMA, AVREMO TANTE COMPETIZIONI”

La sfida tra Juventus e Milan resta, agli occhi degli appassionati, un appuntamento ai livelli del periodo d’oro delle due società: sold-out già da qualche giorno, l’evento assume respiro internazionale, come dimostrano i biglietti acquistati da persone provenienti da 103 nazionalità diverse, di cui il 21% venduto a persone che risiedono fuori dall’Italia. Eppure, all’Allianz Stadium non si giocherà per lo scudetto, come accadeva una volta, ma per il secondo posto in classifica e, nel caso della Juventus, per tenere a distanza il Bologna, quarto: i due punti di vantaggio sui rossoblù non sono un bottino sufficiente per permettere ai bianconeri di guardare soltanto avanti. Sarà una partita particolare anche per i due allenatori, Pioli e Allegri, ormai in rotta con gran parte della tifoseria e prossimi a lasciare le rispettive panchine alla fine della stagione nonostante il loro lavoro abbia inciso molto sulle questioni di bilancio, non solo sportive: “Le voci sugli allenatori, come succede a me e Pioli, fanno parte del gioco, succede sempre. Sul bilancio come ho sempre detto sono aziendalista, le società di calcio sono aziende e centrare gli obiettivi è fondamentale, qualificarsi alla Champions fa la differenza. La Juve deve rimanere competitiva, la sfida negli anni della Juventus è essere competitivi all’interno della sostenibilità. Comunque sia il16 agosto il campionato ripartirà con l’obiettivo di vincere, l’obiettivo e l’ambizione saranno di ottenere il massimo risultato. Questo deve essere chiaro a tutti”. Anche a chi dovesse sedersi sulla sua panchina il prossimo anno.

Una partita che vale il secondo posto

Con cinque partite da disputare, Juventus contro Milan potrebbe rappresentare l’ultimo, decisivo passo verso l’Europa che conta, per entrambe. Vincere potrebbe bastare al Milan per avere anche l’aritmetica dalla sua mentre per la Juve il traguardo sarebbe solo virtuale ma tutto sommato concreto. Riaprendo la corsa al secondo posto: “In caso di vittoria, e non sarà semplice, potremmo ambire al secondo posto, tenendo viva la competizione fino alla fine dell’anno. L’anno prossimo ci saranno tantissime partite, ma sarà una stagione bellissima, è molto bello”. Con la qualificazione in Champions, i bianconeri, così come l’Inter, andrebbero incontro a un vero e proprio tour de force tra Europa, Mondiale, campionato, Supercoppa e Coppa Italia. Tuttavia, Allegri dribbla la domanda sugli investimenti di mercato necessari per colmare il gap con l’Inter: “Credo che sarebbe più giusto che rispondesse la società, che fa il mercato. Io faccio l’allenatore. Noi dobbiamo essere concentrati su quanto ci resta da fare, non abbiamo ancora conquistato la Champions: l’anno prossimo la Juventus sarebbe impegnata su più fronti e competizioni, senza dimenticare l’aspetto economico che aiuterebbe il club ad avere risorse maggiori. Dobbiamo restare concentrati, ci sono ancora 15 punti in palio, domani dovremo essere bravi a tornare alla vittoria in campionato: non sarà assolutamente facile”.

Uno scontro diretto chiave per la Champions

Anche se il retrogusto di tutta la conferenza di presentazione riporta al futuro, alle scelte che saranno fatte dalla società e da chi si accomoderà sulla panchina bianconera, l’attualità resta un passaggio chiave per entrambe le squadre. Juventus contro Milan vale tanto, anche solo per attestarsi alle spalle della corazzata Inter, che ha dominato la stagione specialmente nel 2024: “Domani è sempre Juventus-Milan, bella, importante, bella da giocare, uno scontro diretto. Il Milan è forte, ben allenato, con giocatori di valore. Noi sicuramente con il passaggio in finale di Coppa Italia abbiamo raggiunto in parte un obiettivo che è la finale. Ora abbiamo tre partite importanti per fare i punti per la Champions". Ci sarà Bremer, che “ha avuto un problemino a Cagliari, sta decisamente meglio, domattina valuterò”, così come il ritrovato Kean: “Recuperati tutti, domani saremo pronti per fare una bella partita". In attacco al fianco di Vlahovic si ripresenta il ballottaggio tra Chiesa e Yildiz: “Stanno bene entrambi. Federico a Roma ha fatto una buona partita, si è messo a disposizione della squadra: ha sempre una soluzione in campo. Dusan è normale che ambisca a vincere il Pallone d’oro, è migliorato molto da quando è arrivato alla Juventus, sta trovando il suo equilibrio interiore. Per il ruolo che ha deve restare dentro la partita, perché in qualunque momento può arrivare la palla giusta che ti fa vincere”.

Gli obiettivi di una stagione

Con lo scudetto vinto dall’Inter, restano comunque a portata gli obiettivi per la Juventus, che è in finale di Coppa Italia contro l’Atalanta e punta il secondo posto per chiudere al meglio la stagione. Non sarà facile alzare un trofeo, specialmente perché la Dea, avversaria di Coppa Italia all’Olimpico, è forse all’apice del suo percorso con Gasperini: “Credo che Gasperini abbia fatto e stia facendo un lavoro importante a Bergamo, la società è cresciuta molto, stanno facendo molto bene, sono in semifinale di Europa League, in finale di Coppa Italia e lottano per la Champions”. Un percorso simile a quello compiuto dalla Juventus, ad esclusione delle coppe europee (“ma la squadra l’anno scorso era arrivata terza”, ha precisato): “Non sono le mie imprese ma sono di tutti, di una società e di squadra forte. Quest’anno, perché tutti gli anni non possiamo vincere, tutti quelli che lavorano devono avere l’ambizione per ottenere il massimo e vincere. Poi se ci sono altri più bravi bisogna applaudirli e lavorare per migliorare. Quando non si riesce a vincere, specialmente nel calcio italiano di oggi, per una società l’importante è giocare la Champions, che sposta il bilancio di una società. Arrivare all’obiettivo fissato dalla società, la qualificazione, sarebbe un successo. Io sono il primo a cui piace vincere, a tutti piace, ma raggiungere l'obiettivo è quello e a quello bisogna arrivare".

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