MOTOGP | MIR: “È UN DRAMMA! HONDA DI BRADL? MEGLIO LA GUIDI LUI!”

A Jerez continuano le difficoltà di Honda, almeno all’inizio del Gran Premio di Spagna. Tuttavia, non ci sono segnali di miglioramento nei prossimi giorni e Joan Mir ha detto chiatamente ad Austin che la direzione dello sviluppo presa dal marchio giapponese non era corretta. Inoltre, se sulla pista andalusa non fosse migliorata la situazione, sarebbe servito essere drastici. Tutto lascia pensare che finirà così.

Il campione del mondo MotoGP del 2020 è tornato a essere la rappresentazione della disperaizone di HRC, avendo chiuso la prima sessione di libere del venerdì in 22esima posizione con il tempo di 1’38”574 e il secondo turno con il 20° crono in 1’37”476. Il maiorchino è rimasto a quasi un secondo e mezzo dal miglior tempo di Pecco ed è il terzo pilota Honda, anche dietro ai due LCR.

Così, dopo le due sessioni in pista, Mir si è mostrato disperato per la situazione di Honda, che in questa stagione sembrava poter essere diversa, viste le buone sensazioni della pre-stagione. Ma ora, si faccia quel che si faccia, la RC213V non è in grado di spiccare il volo.  

“Stiamo cambiando molte cose per essere più comodi, ma si faccia quel che si faccia, la moto non cambia”, ha esordito il maiorchino. “È una disperazione, ora non giriamo, ma il posteriore non tiene”. In questo modo ha riassunto la situazione del marchio giapponese in un concetto molto chiaro: “È un dramma”.

Bisogna ricordare che a Jerez, Honda sta contando sull’aiuto di Stefan Bradl, tester che corre come wild card questo fine settimana. Tuttavia, lo sviluppo della moto che sta portando avanti il tedesco non è quello desiderato dai piloti: “La moto di Bradl va in una direzione che non è quella che vogliamo, va bene che la guidi lui”.

Mir non ha imputato all’aerodinamica il grande difetto della RC213V del 2024: “Il problema non è l’aerodinamica, ma una componente interna molto grande (il motore, ndr). Il concetto è sbagliato. Il fatto è che non sappiamo quando arriveranno questi miglioramenti”.  

Infine, il pilota di Palma de Maiorca ha lamentato il fatto che l’aerodinamica non sopperisce ai punti deboli, confermando che prenderà una strada di sviluppo diversa nei test del Montmelo dopo il Gran Premio di Catalogna: “A Sepang, Honda ha portato una moto nuova, che era più potente e in cui i punti deboli si potevano compensare con l’aerodinamica, ma non è andata così. Nei test di Barcellona inizieremo a lavorare in un’altra direzione”, ha concluso.

Marini ancora più lontano di Mir

Se la situazione di Mir è complicata, quella di Marini è peggiore. Il pilota di Tavullia ha concluso le prove in penultima posizione nella classifica dei tempi, alle spalle di tutti i piloti HRC, anche Bradl. L’italiano è rimasto davanti solo a Lorenzo Savadori, tester Aprilia, e spera di arrivare a un secondo dalla vetta, ma questo venerdì ha chiuso a quasi due secondi dal vertice.

“È stato un giorno standard, come il resto dell’anno. Ci aspettavamo di essere un po’ più vicini su questa pista, che è corta. Il nostor obiettivo è finire a un secondo dai primi. Il problema è che no abbiamo solo un problema. La moto non gira, ma non possiamo guadagnare né in frenata né sul passo in curva”, ha spiegato.

“La moto dell’anno scorso era molto buona in frenata e il pilota spingeva al massimo, oltre il limite della gomma. Non è che le gomme erano sbagliate”, ha concluso, confermando che Honda ha troppi problemi da risolvere.

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